La cartella clinica elettronica : caratteristiche e vantaggi
La cartella clinica elettronica o
informatizzata è divenuta strumento
indispensabile di lavoro per il medico di medicina generale per migliorare
le sue possibilità assistenziali. Le possibilità offerte dalla cartella
clinica elettronica sono :
Avere a disposizione i
dati anamnestici e le terapie in corso
Fornire con una certa
rapidità certificati, ricette ripetibili
Seguire nel tempo i problemi e
partecipare a indagini epidemiologiche come previsto dagli accordi regionali.
La cartella clinica in medicina generale deve essere differente da quella
utilizzabile in ambito ospedaliero perché diverso è il tempo e il campo di
utilizzo. Così mentre in ospedale può essere utile focalizzare l'attenzione
sugli eventi prossimi che portano a un certo iter diagnostico verso una
determinata patologia, in medicina generale deve essere utilizzata una
cartella clinica per problemi, in cui la raccolta dei dati ruoti intorno al
problema per cui è stata richiesta la visita, e sia possibile distinguere
fra problemi attivi, per i quali deve ancora essere trovata una soluzione, e
problemi inattivi, ovvero già risolti.
La cartella clinica in Italia non è considerata di proprietà della ASL, come
in altri Paesi (per esempio la Gran Bretagna), ma del medico curante; questo
ha ovviamente facoltà di trasmetterla a specialisti, sostituti, medici
ospedalieri coinvolti nella cura del paziente. In genere non viene lasciata
al paziente per evitare dimenticanze, smarrimenti, incongrue consultazioni
mentre è buona norma lasciare al paziente gli originali degli esami e delle
visite specialistiche affinché possano servire in caso di emergenza come
fonte di dati per altri medici.
Una cartella medica orientata per problemi particolarmente utile è quella
ideata da L.L. Weed nel 1969 per la formazione degli studenti di medicina
americani, e ispirata a principi di praticità (orientamento per problemi),
comprensione, completezza e onestà (dovendo annotare le situazioni che hanno
portato a una determinata decisione) e adattabilità alla computerizzazione,
nonostante quest'ultima non sia considerata indispensabile.
La cartella clinica orientata problemi è cosi suddivisa :
Dati di
base
Lista dei problemi,
attivi e inattivi
Diario clinico,
compilato tenendo conto di dati generali oggettivi (polso, pressione
arteriosa, obiettività particolari), dati soggettivi (sintomi), ipotesi
diagnostiche con relative strategie diagnostiche e terapeutiche
Allegati eventuali per
il monitoraggio di disturbi cronici, per attività preventive, per riportare
esami strumentali e di laboratorio, visite specialistiche o altro
Nelle informazioni di base
devono essere annotati oltre ai dati del paziente, la sua attività
lavorativa, eventuali allergie, vaccinazioni, sieropositività, terapie,
abitudini di vita, occupazione lavorativa, eventuali problemi familiari o
sociali, oltre a un'anamnesi ostetrico-ginecologica per la donna.
La lista dei problemi riassume la situazione clinica del paziente mentre il
diario clinico è un'ipotesi di lavoro in cui vengono annotati i sintomi
riferiti dal paziente, l'obiettività, le ipotesi diagnostiche e le procedure
diagnostiche o terapeutiche; qualora venga eseguito un esame strumentale
questo può venire annotato nel diario clinico sotto la data così da essere
prontamente evidenziato con il risultato conseguito annotato come
obiettività. Gli allegati sono utili per monitorare determinate patologie
croniche e ricordarsi dei controlli da effettuare per quella data patologia.
Tale tipo di cartella presuppone notevoli capacità sintetiche e talora viene
considerata poco flessibile. E' importante comunque utilizzare un linguaggio
comprensibile perché se si creano diversità di interpretazione e di
linguaggio fra diversi medici può essere difficile la comunicazione tramite
cartella.
Si ricorda inoltre come sia fondamentale rivedere periodicamente le cartelle
(per esempio annualmente) e ripulirle di tutti quei dati che possono essere
divenuti superflui e costituire così inutili digressioni nella lettura della
cartella.
L'ausilio del computer o la vecchia carta
E' errato pensare che la ricerca
epidemiologica e clinica debbano necessariamente trarre vantaggio
dall'utilizzo dell'informatica. Tutto sta nell'impostazione della ricerca e
dei suoi obiettivi; solo in questo caso l'ausilio del computer diventa
fondamentale, perché abbrevia di molto i tempi di lavoro.
Oggi i medici che usufruiscono di un computer sono circa il 50 per
cento contro il 3-10 per cento del 1986. Solo il 10 per cento utilizza però
tale ausilio per la gestione della cartella clinica.
I programmi di gestione informatizzati disponibili sono in grado di fornire
oltre all'archivio della cartella clinica, la gestione dei registri di età e
sesso, la possibilità di effettuare celermente ricette e certificati, di
disporre di diagnosi assistite (i cosiddetti percorsi diagnostici), di
richiamare i controlli da eseguire su pazienti affetti da una determinata
patologia, di collegarsi in rete con altri medici e specialisti, di avere in
tempo reale, informazioni sulle interazioni fra farmaci, effetti collaterali
dei farmaci stessi, loro utilizzo in particolari situazioni (gravidanza,
insufficienza renale, eccetera).
Bisogna tener presente che non sempre i pazienti gradiscono l'utilizzo del
computer durante la visita; bisognerebbe quindi cercare di provvedere
all'inserimento dei dati di base e all'aggiornamento dei problemi clinici
nonché alla revisione della cartella in momenti differenti dalla visita,
nonostante questo richieda ulteriori tempi di lavoro. Durante la visita ci
si potrà limitare alla compilazione del diario clinico e a illustrare i
pregi del computer al paziente, stampando le ricette od ottenendo in poco
tempo relazioni o certificati.
L'interesse del Servizio sanitario nazionale è soprattutto incentrato sulla
possibilità di collegamento del medico con i CUP (centri unitari di
prenotazione), di autocontrollo della spesa sanitaria e di collegamento per
avviare indagini epidemiologiche. Il progetto più ambizioso è quello di una
rete su base nazionale.
E' importante ricordare che, a meno di non disporre di uno scanner in grado
di inserire automaticamente nel computer dopo visione le varie refertazioni
o relazioni, è utile disporre di un archivio cartaceo da affiancare al
computer per poter appunto conservare fotocopie od originali di documenti
importanti per il diario clinico del paziente.
Va inoltre ricordata l'importanza di utilizzare una terminologia universale
ovvero una classificazione di termini importanti che attualmente si ritrova
nei programmi più aggiornati, ai fini di una rielaborazione dei dati
clinici. Le classificazioni più usate sono l'International Classification of
Health Problems in Primary Care (ICHPPC) secondo la World Organization of
National Colleges Academies (WONCA) del 1983, arrivata in Francia nel 1992
come CISP (Classification internationale des soins primaires) che stabilisce
anche i criteri di inclusione nelle definizioni e l'International
Classification of Primary Care (ICPC) che classifica sintomi, diagnosi e
trattamenti e che nell'ultima versione del 1993 fornisce anche una
traduzione dei termini in italiano.
Cartella clinica
elettronica : risorse
tratto da Tempo medico
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