Motivazioni e criteri applicativi
L'ulcera duodenale è
associata a infezione da Hp nel 90-95% dei casi
e l'ulcera gastrica nel 75-85%.
È stato dimostrato da
numerosi trial randomizzati e da
metaanalisi che l'eradicazione dell'infezione
previene le recidive dell'ulcera, riducendole al
5-10% o meno.
L'eradicazione è efficace
nei linfomi gastrici HP positivi a basso grado
di malignità.
Il trattamento eradicante è
fortemente raccomandato nell'ulcera duodenale e
nell'ulcera gastrica, e lo è con particolare
enfasi nei soggetti che hanno sofferto
un'emorragia da ulcera per la prevenzione di
risanguinamenti (1, 2).
Non ci sono prove convincenti
di efficacia del trattamento eradicante nella
dispepsia non ulcerosa. Dopo gli iniziali
risultati contrastanti, infatti, almeno quattro trial
pubblicati negli ultimi due anni hanno dato
risultati concordanti che dimostrano
l'inefficacia della terapia eradicante (3).
La malattia da reflusso
gastroesofageo (MRGE), con o senza esofagite, ha
tendenza alle recidive, che possono accentuare
il danno esofageo ed esitare in metaplasia
dell'epitelio a rischio di evoluzione
neoplastica (esofago di Barrett). Nei soggetti
oltre 45 anni, se la sintomatologia da reflusso
è grave, o continua, o recidivante, è
fortemente raccomandata l'endoscopia. Per il
trattamento della malattia da reflusso,
particolarmente se associata ad esofagite (4), i
farmaci più efficaci sono gli inibitori di
pompa protonica (5, 6), che nella maggior parte
dei casi sono sufficienti per somministrazione
discontinua e/o a dosi ridotte (7). I dati
disponibili sono in prevalenza negativi rispetto
a un vantaggio terapeutico dell'eradicazione
dell'Hp sulla frequenza e intensità dei
disturbi da MRGE (8). Un piccolo trial,
che dimostrerebbe un vantaggio dall'eradicazione
nella MRGE senza esofagite grave (9), presenta
manifeste improprietà metodologiche (es:
valutazione non secondo intention to treat; ogni
evidenza di vantaggio è azzerata se i dati sono
reinterpretati correttamente). Nella 8a
edizione di Clinical Evidence l'eradicazione
dell'Hp viene giudicata inefficace nel ridurre
la frequenza di recidive della MRGE (10).
Infine, anche il Consensus Report di Maastricht
2-2000 cita come consigliabile ("advisable")
l'eradicazione dell'Hp nella MRGE solo nei
soggetti che richiedano "profonda
soppressione long-term della secrezione
gastrica" (11). Questa posizione sembra
dettata dal timore che l'infezione da Hp
associata ad acidosoppressione da inibitori di
pompa protonica possa determinare gastrite
atrofica, potenziale causa di carcinoma (12).
Tuttavia, questa eventualità è stata rilevata
dopo esposizione inusualmente intensa e
protratta ad acido-soppressione (trattamento
ininterrotto con 20-40 mg di omeprazolo/die per
una durata media di 5 anni) ed è contraddetta
da altri studi che impiegavano le stesse dosi di
omeprazolo in soggetti con MRGE Hp-positivi e
non rilevavano né atrofia gastrica né
metaplasia (13).
Rimane da considerare il
teorico vantaggio dell'eradicazione per
prevenire l'insorgenza di carcinoma gastrico,
per il quale l'infezione da Hp è solo uno dei
fattori di rischio, insieme alla dieta,
all'atrofia della mucosa, all'acquisizione
dell'infezione nella prima infanzia (16), a
fattori genetici e ad altri sconosciuti; e non
c'è alcun indizio che indichi una riduzione di
incidenza dopo eradicazione dell'Hp.
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