Motivazioni e criteri
applicativi
La somatostatina e i suoi
analoghi, octreotide e lanreotide, inibiscono la
secrezione del "growth-hormone"
(GH) nel 90% dei pazienti affetti da
acromegalia, nei quali persista un innalzamento
del GH dopo terapia chirurgica o radioterapia o
in cui non sussista un'indicazione chirurgica.
Tale azione si concretizza in un miglioramento
della sintomatologia. Non vi sono al momento
dati da studi randomizzati che ne consiglino
l'utilizzo in prima linea in alternativa ai
trattamenti locoregionali (1,2).
Questi farmaci hanno azione
inibente sulla produzione di molti peptidi
prodotti da tumori neuroendocrini e risultano
quindi efficaci nel controllo delle sindromi
associate a questa patologia. Il controllo dei
sintomi si può ottenere nel 70-90% dei pazienti
con tumore carcinoide metastatico e nel 50-85%
degli affetti da neoplasie neuroendocrine
insulari (3,4).
L'indicazione al trattamento
dei tumori "non funzionanti" è
controversa e deve essere limitata a quei casi
in cui è dimostrata la presenza di recettori
per la somatostatina, in particolare con
Octreoscan, che, pur con limiti di sensibilità,
rappresenta l'unico test disponibile per
rilevare la presenza "in vivo" di una
sufficiente espressione di recettori per il
farmaco in oggetto.
Bibliografia
- Newman CB. Medical management of acromegaly.
Endocrinol Metab Clin North Am 1999;28:171-90.
- Steward PM. Current therapy for acromegaly. Trends
Endocrinol Metab 2000;11:128-32.
- Lamberts S, et al. Octreotide. N Engl J
Med 1996;334:246-54.
- Tomasetti P, et al. Slow-release lanreotide
treatment in endocrine gastrointestinal tumors.
Am J Gastroenterol 1998;93:1468-71.