Motivazioni e criteri
applicativi
L'impiego dell'eritropoietina
per l'emodonazione ai fini dell'autotrasfusione
è limitato all'ambiente ospedaliero.
La ribavirina, impiegata nel
trattamento dell'epatite cronica da HCV induce
universalmente anemia emolitica seppure con
gravità eterogenea. Il 9% dei soggetti
inclusi in trial clinici sulla terapia
dell'epatite cronica da HCV che assumevano
ribavirina ha richiesto riduzione della dose o
interruzione del farmaco (1, 2). Una riduzione
della dose di ribavirina è risultata negli
stessi studi correlata ad una marcata
diminuzione delle probabilità di risposta
sostenuta (1, 2). Uno studio ha dimostrato che
la somministrazione di eritropoietina è in
grado di mantenere elevati livelli di emoglobina
e dosi elevate di ribavirina in pazienti con
anemia (3, 4). L'effetto dell'aderenza alla
terapia sulle percentuali di risposta sostenuta
e l'efficacia dei trattamenti anti epatite,
anche in pazienti con malattia epatica avanzata
(1, 2) in cui una risposta al trattamento è
estremamente e rapidamente produttiva in
termini di anni di vita salvati, sono stati
ampiamente dimostrati. Si ritiene
pertanto utile, in accordo con le linee guida
internazionali (5), di consentirne l'uso come
terapia aggiuntiva alla terapia con ribavirina,
ma solo in gruppi di pazienti selezionati con
risposta virologica alla terapia.
La risposta virologica è
definita come negativizzazione della
viremia HCV con PCR qualitativa o decremento
rispetto al basale di almeno 1 logaritmo dopo
meno di un mese di terapia o di due
logaritmi dopo meno di tre mesi di
terapia. La posologia e la frequenza della
somministrazione andrà adattata sulla risposta
del singolo paziente in maniera tale da
mantenere livelli di emoglobina stabili (con
decrementi inferiori ai 2 g/dL in 4 settimane e
> 10 g/dL) durante il trattamento.
L'anemia indotta dai farmaci
antiretrovirali può limitarne l'impiego laddove
le opzioni terapeutiche siano già ridotte. In
tale contesto è stata ampiamente dimostrata
l'utilità dell'eritropoietina in termini di
miglioramento della qualità di vita e
dell'anemia. La posologia e la frequenza della
somministrazione andrà adattata sulla risposta
del singolo paziente in maniera tale da
mantenere livelli di emoglobina stabili (>
8,5 g/dL) durante il trattamento (6,7).
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