mol/L
o per concentrazioni tissutali minori del 10-20%
rispetto ai valori normali (2,3).
Una carenza secondaria può
verificarsi durante trattamento dialitico. Sono
state pubblicate 3 ricerche (46) (anche se
condotte su un numero limitato di pazienti), in
cui è stata dimostrata la possibilità di
ridurre la posologia dell'eritropoietina in
circa il 50% dei casi trattati con 1 grammo di
levocarnitina per via endovenosa a fine dialisi.
La levocarnitina può pertanto essere usata in
regime ospedaliero anche domiciliare, quando sia
stato ottimizzato l'apporto di ferro, per
ridurre la posologia dell'eritropoietina e per
migliorare l'insufficiente risposta alla terapia
con eritropoietina che si verifica in alcuni
pazienti. Il trattamento con levocarnitina
dovrebbe essere sospeso se, dopo 4 mesi di
terapia, non sia stato possibile dimostrare una
riduzione della posologia dell'eritropoietina.
Bibliografia
1. Bremer J. The role of
carnitine in intracellular metabolism. J Clin
Chem Clin Biochem 1990;28:297-301.
2. Pons R, et al. Primary and
secondary carnitine deficency syndromes. J
Clin Neurol 1995;10(Suppl 2):S8-21.
3. Famularo G, et al.
Carnitine deficency: primary and secondary
syndromes. In: De Simone C, Famularo G, eds.
Carnitine today. Hidelberg: Springer-Verlag,
1997:119-61.
4. Kletzmayr J, et al. Anemia
and carnitine supplementation in hemodialyzed
patients. Kid Intern 1999;55 (Suppl
9):S93-106.
5. Labonia WD, et al.
L-Carnitine effects on anemia in hemodialyzed
patients treated with erythropoietin. Am J
Kidney Dis 1995;26:757-64.
6. Caruso U, et al. Effects
of L-Carnitine on anemia in aged hemodialysis
patients treated with recombinant human
erythropoietin: a pilot study. Dial
Transplant 1999;27:498-506.